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Qualcomm Snapdragon 855, un gioiellino ARM per i top di gamma 2019!

Al Tech Summit 2018, Qualcomm ha ufficializzato il suo nuovo SoC ARM dedicato ai dispositivi di fascia alta, siano essi Smarthone, Tablet o IoT, strizzando l’occhio anche a Windows 10 di cui già quest’anno si sono viste diverse applicazioni pratiche.

Come ogni anno, il nuovo SoC Qualcomm porta con sé un upgrade prestazionale, oltre che aggiornamenti lato connettività e, sulla scia di altri competitor, vede l’introduzione del concetto di “Intelligenza Artificiale”, di cui l’applicabilità potrebbe risultare dubbia ai molti.

Il SoC SD855 è di tipo big.LITTLE, e vede quindi la presenza di 8 core totali, suddivisi in due aggregazioni di core omogenei più un quinto ad altissime prestazioni:
– 4 Core dedicati al risparmio energetico, con punte di 1,80 Ghz;
– 3 Core pensati per le massime prestazioni, con punte di 2,42 Ghz;
– 1 Core definito “Prime Core”, che raggiunge ben 2,84 Ghz a pieno carico.

Se il numero di core potrebbe lasciare indifferente la platea, prestazioni alla mano non si può che fare un plauso a Qualcomm: l’incremento prestazionale dichiarato può arrivare al 45% rispetto la generazione precedente, anche grazie all’introduzione di un nuovo processo produttivo a 7 nm. Grazie a tale passaggio, Qualcomm ha dichiarato di poter mantenere altissime prestazioni anche per sessioni prolungate, cosa che sicuramente farà contenti i Mobile Gamers e chiunque voglia avere a disposizione un SoC prestazionale ed al tempo stesso affidabile.

Passando al comparto grafico, la GPU integrata Adreno 640 rappresenta un ulteriore upgrade rispetto Adreno 630, imponendo un 20% di boost ed il supporto a 16 Gb di RAM LPDDR4x a 2.133 Mhz. Alcuni dispositivi 2018 vedono la presenza di 10 Gb di RAM, per cui non è da escludersi che nel 2019 si vedano i primi dispositivi “Top di gamma” da ben 16 Gb di memoria, cosa assolutamente utopica sino a pochi anni fa, perlomeno in ambito Mobile.

Come anticipato, anche Qualcomm ha scelto di approcciarsi all’intelligenza artificiale: per farlo, a differenza delle NPU di Huawei introdotte col SoC Kirin, con SD855 si è scelto di utilizzare il DSP Hecxagon 690, in grado di utilizzare ad esigenza la GPU Adreno 630 e/o i Core Kyro, il tutto secondo logice prestabilite. Al riguardo, prendendo come punto di riferimento la precedente generazione SD845, si parla di un boost del 300%, e ben sino al 200% rispetto la concorrenza. Ovviamente, i dati esposti sono da prendere con le pinze, dato che occorrerà ponderare “sul campo” l’effettiva verificità dei dati.

Passando poi ad una chicca introdotta da alcuni top di gamma, come Oneplus 6T / Mate 20 Pro / Xiaomi Mi 8 Pro, l’esigenza di integrare nello schermo un sensore di impronte digitali (decisione azzeccata, IMHO), Qualcomm ha introdotto il nuovissimo 3D Sonic Sensor. In questo senso, aspettiamoci nel 2019 una miriade di top di gamma con tale tecnologia, senza dimenticare che anche Apple difficilmente resterà a guardare, a meno che intenda discostarsi dalla tentenza di mercato (cosa che difficilmente credo, dato che “i padelloni” sono stati copiati assieme all’Infinity Display..).

Data l’enorme evoluzione riguardante il comparto fotografico degli ultimi anni, con l’introduzione dell’ISP Spectra 380 si potrà gestire una singola fotocamera da 32 Megapixel, o un dual camera da 20 Megapixel, con lo standard HDR anche nei video Slow-Motion con risoluzione HD a 480 fps.

L’argomento connettività sicuramente è un concetto ben conosciuto dai markettari, che saranno felici di sapere che con SD855 si vedrà il supporto alle nuove reti 5G, grazie all’introduzione del modem Snapdragon X50 integrato nel SoC. Ovviamente non tutti i mercati sono maturi, non a caso anche in Italia i test 5G sono abbastanza limitati ed al momento solo nelle città è possibile godere di una connettività 4G+: per questo motivo è stato introdotto il modem Snapdragon X24, con supporto all’LTE Cat.20, che dovrebbe permettere una velocità di download di 20 Gbps e 318 Mbps in upload.
Ovviamente il SoC SD855 suppoterà il dual sim, bluetooth 5.0, NFC e diversi standard di connettività satellitare (GPS A-GLONASS, BDS, l’europeo Galileo, Beidou, QZSS, SBAS), oltre che connettività Wi-Fi 802.11 ax a 60 GHz (per permettere uno streaming video sino ad 8K ed app di realtà viruale/aumentata).

Per quanto concerne l’applicazione delle funzionalità di intelligenza artificiale, Qualcomm ha richiesta la collaborazione di Google per svilupparne l’architettura hardware e, in prima istanza, l’app Google Lens ne sfrutterà le caratteristiche per migliorare drasticamente il riconoscimento visivo quando si inquadrerà un oggetto/ambiente con la fotocamera…Ma questo è solo un primo esempio, nel 2019 ne vedremo delle belle!