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Installare Anbox: una sessione di Android su Debian e derivate

Non molto tempo fa, l’idea di integrare Android sui sistemi desktop sembrava pura utopia, e difatti l’unico sistema operativo desktop che supporta ufficialmente le app Android è Chrome OS. Nonostante ciò, Android condivide con Debian e derivate la componente principale, seppur modificata da Google, ovvero il Kernel.

Grazie a tale peculiarità, sarà quindi possibile avere a disposizione una sessione Android anche su Debian e derivate, e con questa guida potrete installare in maniera semplice tutto l’occorrente.

Premessa: si utilizza Flatpak, quindi assicuratevi che la vostra Distro ne abbia pieno supporto.

Installazione

Per installare Anbox dovrete dare inizialmente questi tre comandi da terminale:

#sudo wget -O /etc/apt/trusted.gpg.d/zhsj.gpg https://ftp.ustclug.org/~zsj/anbox/zhsj.gpg

#echo "deb [arch=amd64] https://ftp.ustclug.org/~zsj/anbox stretch main" |sudo tee /etc/apt/sources.list.d/anbox.list

#sudo apt update && sudo apt install anbox

Infine, scaricate l’immagine Android:

#sudo wget -O /var/lib/anbox/android.img https://build.anbox.io/android-images/2017/07/13/android_3_amd64.img

Nel caso utilizziate Ubuntu, esiste il Deb dedicato disponibile a questo link.

Avviare Anbox

Una volta installato tutto l’occorrente, non vi resterà che avviare i servizi necessari:

#sudo systemctl start anbox-container-manager.service

#systemctl --user start anbox-session-manager.service

A questo punto potrete avviare Anbox dal Launcher della vostra Distro!

E per evitare di doverli digitare ad ogni riavvio del PC (occhio però, consumano risorse!):

#sudo systemctl enable anbox-container-manager.service

#systemctl --user enable anbox-session-manager.service

Considerazioni

Detto questo, il progetto è ancora acerbo. L’ottimizzazione è ancora ad uno stadio primordiale, ma tutto sommato aver un’installazione semplificata potrebbe attirare l’attenzione di sempre più utenti, che possano quindi contribuire al Bugfixing!

Ah, ovviamente, dovrete installare il Play Store separatamente, e per questo vi rimando a Zio Google

Fonte.